Verona ha il coordinatore provinciale provvisorio.

pdQuesta sera è stato eletto il Coordinatore Provinciale Provvisorio del Partito Democratico di Verona. Avrà il compito di traghettare il partito fino a fine Gennaio quando, secondo un dispositivo votato dai segretari regionali, gli elettori delle primarie saranno riconvocati per eleggere il direttivo provinciale che a sua volta eleggerà il coordinatore Provinciale. (in realtà giungono voci che questo meccanismo potrebbe subire dei cambiamenti..)

Detto questo, il nuovo coordinatore provinciale è Giandomenico Allegri, 39 anni, informatico, titolare dell’azienda di software Futura Sistemi.

La serata è stata veramente mozza fiato, di quelle che più patos non si può. Per spiegarla è necessario fare un passo indietro.

Da alcuni “illustri” nomi delle liste Veltroni (soprattutto quella Democratici) è stata avanzata la settimana scorsa la candidatura di Allegri senza che uscisse da un vero e proprio tavolo di confronto ma un po’ dal cappello del tipo “questo è l’uomo giusto per il ruolo giusto, così è se vi pare!”. Si potrebbe anche condividere la prima parte, assolutamente no la seconda.

Detto questo alcuni gruppi della lista Veltroni tra cui quello degli EcoDemocratici (in realtà, forse solo questo) hanno immediatamente fatto notare che non si stava perseguendo una metodologia corretta, c’è stata una corsa ai ripari e in qualche modo, per quanto riguarda l’ambito interno alle liste Veltroni, le cose si sono risolte con un franco confronto tra il possibile candidato e il gruppo degli EcoDemocratici.
Il metodo seguito non è però stato digerito dalle altre liste è non è stato sufficiente correre ai ripari a frittata fatta; è persistita l’incomunicabilità e, anzi, i rappresentanti degli opposti schieramenti hanno pensato bene di costruire un muro contro l’altro senza riuscire a raggiungere uno straccio di accordo.

Quindi fino a questo punto la situazione era: errore procedurale (da vecchia politica) da parte della lista Veltroni, scuse non accettate dalle altre liste e cannoni schierati. 0 a 1 per Veltroni.

Si arriva ad oggi con ufficiale una sola candidatura; a questo punto altrettanto dal cappello come in precedenza con Allegri, le liste Letta e Bindi propongono due nomi, il primo della “giovanissima” Luisa Caregaro, il secondo del consigliere provinciale Marcazzan.
Colpo di scena, tempo limite per la presentazione delle candidature, l’ex capogruppo in comune dei Ds Remo Zanella e l’ex segretario provinciale dei Ds Vanio Balzo convincono Roberto Fasoli e parte dei lettiani a convincere anche Stefania Sartori (ex Assessora alle Pari Opportunità e Cultura delle Differenze) a candidarsi.
Opportunità ottima per gli ex leader DS lasciati ai margini negli ultimi tempi dopo la disastrosa dirigenze di cui erano stati protagonisti.

La Sartori, con la benedizione della Donata Gottardi (anche lei, apparentemente fino ad 1 ora prima, sostenitrice di Allegri) decide di candidarsi in contrapposizione a Giandomenico Allegri.

Il coniglio-dal-cappello-Sartori si presenta come candidatura trasversale, alla faccia del gioco “così è se vi pare” fatto in precedenza dalla lista Veltroni.
Tutti incredibilmente l’appoggiano, come per magia Caregaro e Marcazzan si ritirano a favore della Sartori e con la rabbia della Garavaglia che si rende conto di aver dato il fianco ad un bluff. La Tammellini non si presenta ed emerge chiara la consapevolezza di un accordo a priori.

Punto della situazione ad ora: attraverso giochetti politici poco limpidi gli ex emarginati dei DS si mettono insieme a parte di Letta e Bindi, pescano una carta dal mazzo della lista Veltroni (la Sartori è della lista Veltroni) e si giocano quella alla faccia di Allegri (sempre della lista Veltroni). La Sartori, non mostra grandi doti di correttezza e coerenza (questo era già stato dimostrato durante le vicende della lista 2 alle primarie), utilizza i suoi connotati di genere per dipingere una prospettiva innovatrice, non esita due volte a farsi usare come testa d’ariete per sfondare la porta della stanza in cui stava fino a poco prima. Punteggio 1 a 1, Sartori cartellino rosso, Gottardi giallo!

La situazione finale è pertanto che per opporsi ad un male ci si fa ancora più male. Per opporsi ad un metodo sbagliato si propone la persona sbagliata. 2 a 1 per Veltroni.

La votazione è finita 43 a 44 per Allegri, un sospiro di sollievo e si va avanti.

Credo infondo che non poteva esserci risultato migliore, il gruppo che aveva proposto Allegri se l’è vista molto-molto male (si spera abbia imparato qualcosa dalla lezione), ma alla fine il loro candidato, oggettivamente il migliore, è riuscito a passare.

Suonino le trombe, rullino i tamburi, la notte è giunta un nuovo principe a corte, ora vedremo se vorrà essere Artù o Barzabù.

ps: una persona che conosco e che ultimamente ha decisamente perso la bussola (non so se intenzionalmente oppure no) in un suo recente intervento su un forum scriveva positivamente in proposito di Sartori e altre: “sono donne che conosco da poco ma sulla cui politica già posso dire molto“.
Se la bussola l’ha persa involontariamente, mi permetto di suggerirle che ne approfitti per riflettere sulle vicende odierne, forse il molto a cui faceva riferimento si riferiva alla loro politica ballerina.

Oggi è la giornata nazionale contro la violenza sulle donne.
Ci sono tanti modi di fare violenza. Il consumismo è una violenza psicologica inaudita. Spesso sono donne e bambini le vittime preferite.

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