#bicigialle presentate a “Qualcosa di Nuovo”

#bicigialle presentate a “Qualcosa di Nuovo”

All’iniziativa “Qualcosa di Nuovo”, incontro nazionale di Prossima Italia a Milano il mio intervento per spiegare cosa abbiamo combinato a Verona con il movimento delle #bicigialle

Il video di SINTONIZZIAMOCI

Il video di SINTONIZZIAMOCI

Grazie al lavoro di Veronica abbiamo il video di SINTONIZZIAMOCI il grande evento di comunicazione politica svoltosi a Soave di Verona il 5 Dicembre 2010 www.sintonizziamoci.it

Matteo Renzi a Verona, pensieri da day-after

Matteo Renzi a Verona, pensieri da day-after

Sono quei momenti che non ti capitano tutti i giorni.

Nella generale apatia di una società persa tra case di Montecarlo, rubacuori di ogni razza, Scaioli di ritorno e sante alleanze democratiche vedere a Verona 450 (quattrocentocinquanta) persone affollare il teatro Stimate un sabato sera di Marzo per ascoltare Matteo Renzi, trentasettenne sindaco di Firenze, presentare in modo originale ed appassionato il suo libro “FUORI!” fa un’impressione incredibile.

Fa impressione vedere la quantità di persone che non conosci; abituato a platee ombelicali e autoreferenziali, di quelle che potresti chiamare per nome e per cognome ogni spettatore, è un piacere vedere un così grande fiume di “sconosciuti” di cui ti verrebbe voglia di tirargli la giacchetta e chiedergli la mail, santa mail che ogni problema risolve.
E invece, poi ti fermi a riflettere e ti dici che non c’è mail che tenga. Quando il centrosinistra italiano deciderà di cambiare, quel fiume di persone ci sarà, senza bisogno di nulla di più che di un filo di speranza, un mattoncino di un sogno per un paese migliore, per un futuro più ricco di opportunità e speranze.

Bella l’evocazione all’ottimismo, quello sano, quello che cambia le cose, ha chiuso con una frase bellissima e potente <<ci accusino pure di arroganza o arrivismo oggi, sempre meglio che essere processati per diserzione domani>>. Si intravvedevano gli occhi lucidi di alcuni giovani in sala che facevano contrasto con quelli annoiati di alcuni soloni della politica locale perché loro sono pragmatici, loro mica Arcore e partitelle, perché loro mica sono bulli e spavaldi come questo giovane rampante, perché in fondo sto Renzi è un po’ paraculo, mica come noi, altro che ottimismo, noi che magari si sta ad aspettare che la lega si spacchi, noi che poi si dà l’appoggio esterno al vecchio nemico Tosi, noi che così guadagniamo un mezzo posto in più in qualche giunta, in qualche ente partecipato o in qualche commissione di chissà che. E poi racconteremo ai figli di aver fatto del nostro meglio.

Matteo Renzi, che ci piaccia o meno sarà e dovrà essere nel futuro di questo paese.
Senza sfegataggine o devozione, che quella la lasciamo ai dalemini impettiti o i berlusconiani rimabambiti, con le persone come lui si possono scrivere nuove storie.

Il vero tema è il quando e il come, il vero punto è che così come Pippo Civati, come Ivan Scalfarotto, come Debora Serracchiani, come Sergio Chiamparino e Ignazio Marino, ci manca ora, adesso, il progetto politico su cui lavorare, su cui depositare le nostre speranze.
Se i cinquantenni vissuti sotto l’impero berlusconiano si sono rassegnati e se i ventenni possono guardare al futuro con ottimismo, sento la pesantezza dei trentenni di oggi, di quelli che come me stanno percorrendo adesso le scelte che direzionano una vita, quelli che adesso sulla bilancia della decisioni devono decidere quali pesi sacrificare.
E’ una cosa che succede tutti i giorni quando ti confronti tra scelte di sicurezze, in un mare in tempesta, e voglia di viaggiare portato dal vento, seguendo le passioni. C’è sempre in agguato la rinuncia e così sale una gran rabbia. Prima ti indigni, ma poi se ti fermi a pensare capisci che l’unico modo è fare del riciclo una filosofia di vita: riciclare la rabbia e usarla come combustibile per una passione politica dove li, puoi viaggiare senza paracadute, sei un no-loser, un impossibile perdente, hai già perso abbastanza nella vita li fuori, qui il tuo gioco non lo ferma nessuno perché sei libero, perché ti sei emancipato con il lavoro quotidiano, qui non c’è motore che tenga, si va solo di bolina.

Caro Matteo Renzi, ti sei messo a giocare con i nostri sogni. Con loro non si scherza. Non ci sono scuse. L’unica scelta, ora, è correre. Noi ci siamo, ma non sarà per sempre.

 

Sull’incontro di ieri sera qui sotto il bell’articolo sull’Arena di oggi di Giorgia Cozzolino. Nei prossimi giorni il video intervista di Paola, Miriam e Damiano.