The swing! Il terzo incomodo, ora, è più comodo che mai!

Sto vivendo con enorme interesse le presidenziali americane, sarà perchè ho avuto modo di vederle da vicino ascoltando in prima persona Obama al Rancho HighSchool di Las Vegas e partecipando poi al Caucus nel piccolo paese di Beatty in Nevada o sarà forse perchè l’idea di un mondo senza Bush è una bella consolazione per noi, democratici nostrani, delusi dalle recenti vicende itaGLIane; in ogni caso le cose “over there” stanno cambiando repentinamente e meritano una riflessione.

Fino a qualche giorno fa, opinionisti di ogni provenienza paventavano grosse rimonte da parte dei repubblicani a causa del sanguinoso, irrisolto e fratricida confronto tra Mr Barack Obama e Mrs Hillary Clinton.
Oggi le cose hanno assunto contorni ben diversi.

Il terzo incomodo della campagna democratica, Jhon Edwards, stella perennemente in ascesa (ma mai realizzata del tutto) del partito ha pubblicamente dichiarato due giorni fa, in Michigan, il suo endorsement verso Obama.

L’appoggio di Edwards è assolutamente fondamentale per quattro ragioni, la prima è quella relativa alla pura e matematica conta dei delegati che a questo punto Obama raccoglie a pie mani nel cesto di Edwards; la seconda è l’effetto domino che questo appoggio può avere sui “generali” del partito e quindi sui super delegati della convention di Agosto a Denver dove il PD americano incoronerà definitivamente il suo cavallo per la corsa presidenziale; la terza ragione risiede nel fatto che Edwards è un ottimo punto di contatto con la Clinton e quindi elemento fondamentale per trattare la sua resa; la quarta, ma non ultima, ragione è la possibilità che ha adesso Obama di attingere ad un bacino elettorale a lui prima precluso, composto dalla classe medio-bassa di americani bianchi, prevalentemente degli stati del sud.

A scuotere il panorama politico e a ridimensionare le notizie sulle rimonte repubblicane, oltre che alla imminente ritrovata compattezza del partito dell’asinello, arrivano i risultati (passati sotto silenzio in Italia) della pesante sconfitta di Martedi scorso del partito di MaCain alle elezioni speciali del Mississippi, roccaforte repubblicana, dove alle ultime presidenziali George W. Bush aveva raccolto un vantaggio di più di 30 punti percentuale.

Io sono convinto che gli americani, al contrarrio degli italiani, abbiano realizzato che è necessario un cambiamento radicale nella politica, nelle visioni sociali e nell’economia di quella che ormai rischia di rimanere soltanto la ex super potenza mondiale.
Credo che Obama verrà presto indicato come candidato presidenziale e credo anche che abbia tutte le carte in regola per diventare il primo presidente di colore degli Stati Uniti d’America

Qui il video dell endorsement di Edwards, solenne come solo gi americani sono in grado di fare qunado pronuncia “The reason I am here tonight is because the Democratic voters in America have made their choice, and so have I. There is one man, there is one man who knows and understands that this is the time for bold leadership. There is one man that knows how to create change, the lasting change that you have to build from the ground up. There is one man who knows in his heart that it is time to create one America, not two – and that man is Barack Obama.“:
Immagine anteprima YouTube ..qui per la versione integrale che merita moltissimo: http://www.youtube.com/watch?v=BzkAjd3xQ7w

Qui le foto che ho scattato durante il comizio di Obama al Rancho Highschool di Las Vegas: http://www.flickr.com/photos/franz_photo_gallery/tags/americanalongthechange/
..e che sono state usate da alcune riviste online a lato di articoli su Obama:
Big Super Delegate Switch for Obama di electionunspun.org
Obama supports medical pot clubs di NowPublic.com

Qui un video (segnalato da Marta Meo) strepitoso per non dire drammatico di MaCain alla ricerca del voto dei Wwe (Wrestlting) Fan
Immagine anteprima YouTube

Perchè è sbagliato cancellare il bollo auto.

Una delle promesse di Berlusconi durante la campagna elettorale è stata quella di cancellare il bollo auto.

Innanzitutto bisogna prendere atto come i tagli delle tasse di Berlusconi vadano spesso e volentieri a scapito delle istituzioni locali: prima l’ICI, di competenza dei comuni e ora il bollo, di competenza delle regioni. Alla faccia del federalismo fiscale.

A prescindere da questo, esiste un errore più profondo e preoccupante nella proposta di cancellare il bollo auto.

Nei sistemi liberali illuminati la politica ha il compito fondamentale di incanalare il mercato lungo la via più opportuna per gli interessi della collettività. Interessi intesi nella loro accezione più umanistica e non quella esclusiva degli “schei”!

Per questa ragione, cancellare il bollo auto in maniera indiscriminata a prescindere da reddito, ma ancor più da tipologia di vettura è un delitto nei confronti di quell’interesse nazionale che oggi più che mai, è rappresentato dalla tutela dell’ambiente in cui viviamo e dalla qualità dell’aria che respiriamo.

Sarebbe maggiormente saggio ed intelligente utilizzare l’incentivo della detassazione, anche dell’esonero totale, del bollo per quelle vetture che rispondano a dei requisiti specifici di emissioni di CO2 piuttosto che di volume o produzione di PM10.

Il danno oltre che di per se, assume ancora più rilevanza dal momento che una volta commesso questo errore diventerà impossibile per lo stato tornare indietro per introdurre una forma di differenziazione e quindi di premio per i cittadini più attenti.

Il mio paese moderno non taglia le tasse perché sono brutte ma usa l’incentivo fiscale per migliorarsi e per indirizzare i consumi e l’economia verso i binari di una crescita maggiormente sostenibile.

Aggiornamento 6 Maggio 2008: Questo articolo è stato pubblicato sulle edizioni nazionali DNews di oggi (visualizzare PDF).

I didn't vote Berlusconi!! I'm sorry!!

i didn\'t vote berlusconi

Da diffondere –> http://www.flickr.com/photos/franz_photo_gallery/2423410945!!