Renzi Papa subito!

Io giuro che non riesco proprio a capire.

Ci veniva raccontato che Matteo Renzi non andava bene per le Cayman, per la Merkel, per il suo leaderismo, perchè oddio Marchionne, perché stava troppo su Twitter, perchè era di destra e perché non-si-rottamano-le-persone-ma-le-macchine (hit parade dello scorso inverno).
La maggioranza degli elettori delle primarie ha ritenuto che fossero ragioni soddisfacenti. Punto.

Ora qualcuno mi vorrebbe fare la gentilezza di spiegarmi quali mutazioni genetiche avrebbe subito il ragazzo per essere ora acclamato leader all’istante dalle stesse persone di cui sopra? Anche Papa fosse possibile.

Ecco, un suggerimento in amicizia, prendetevi ferie, un rifugio in montagna, qualche lettura poco accomodante (Miguel Gotor lasciatelo a casa) e magari un bel foglio di carta da riempire sotto la voce “cosa abbiamo sbagliato”.
Ce lo fate questo piacere, sopratutto voi che ora ci indicate la strada nuova, in amicizia, senza acredine.

Giusto un elemento, perché lo abbiate a fuoco, tirare fuori Renzi, adesso, vuole dire continuare a perseverare nell’errore.
Renzi non era solo il rottamatore che non vi dava sonno, era un progetto politico di cambiamento, di alternativa ad una classe dirigente sempre perdente, di sostituzione a modelli politici vetusti. Il consenso derivava dal progetto, anche se non lo capivate, non dalla faccia simpatica.
Oggi Renzi tirato fuori dal cassetto, senza una nuova nuova idea, senza un nuovo racconto da costruire collettivamente, senza alcuna componetene di contrasto allo status quo, vale la stessa cifra di sostanza di un Bersani qualunque.

La politica che amministra l’ordinario è solo prassi, è solo burocrazia, la politica è bella ed è passione quando vuole ribaltare le situazioni, quando vuole correre in avanti e fare una pernacchia a chi c’era prima. Diversamente è solo pratica da grigi funzionari. Chiedere a Renzi di fare oggi il grigio funzionario non mi pare molto azzeccato, #diciamo.