il turno

il turno

Estrapolo da twitter questo scambio di battute tra Pippo Civati e l’account PDCircoliInRete.

Non so chi sia dietro questo account, ma sicuramente quanto scrive è emblematico di una forma mentis molto diffusa nel Partito Democratico e in tutto il nostro paese.

Il suo contrasto è la ragione stessa del mio impegno in politica.

Di un paese che procede aspettando il suo turno, di un gruppo dirigente in carica che ritiene di dover difendere il suo posto perchè è il suo turno, di un movimento giovanile che non alza mai la voce perchè prima o poi arriverà il suo turno, con calma, non sappaimo cosa farcene.

Se votare PD alle prossime elezioni significherà legittimare questo gruppo dirigente e questo approccio alle cose allora non lo voterò.

Convinto però che l’opzione Democratica sia l’unica che può dare delle prospettive all’Italia, per quanto è nelle mie possibilità, continuerò a lavorare nei prossimi mesi per fare in modo che un Partito Democratico differente si candidi alla guida del paese.

 

#apolidem

#apolidem

Ieri sono intervenuto all’Assemblea Nazionale del PD a Roma.

Come si dice, la prima volta accade sempre per caso, senza che te l’aspetti, ed è andata un po’ così anche per me.

Ancora in mattinata mi era stato detto che non ci sarebbe stato spazio per il mio intervento e quindi la cosa non è stata più tra i miei pensieri fino a quando nel pomeriggio sono stato chiamato dal palco per preparami all’intervento sucessivo a quello che stava iniziando.

Prendere la parola davanti a mille persone, con Bersani e Fioroni che ti fissano con quello sguardo che sai che vorrebbero mangiarti li all’istante e con le persone delle prime file che ti guardano straniti chiedendosi la tua relazione con i vari soloni intervenuti durante tutta la giornata e intenti a cogliere la tua collocazione tra le varie correnti del PD fa decisamente un certo effetto.

A dire che non ti piglia l’emozione sarebbe una grande bugia.

Se poi ci si mette che l’iPad, dove nei 4 minuti a disposizione hai abbozzato il discorso, ti si blocca e non risponde più alle tue sudatissime dita, se ti rimane un pelo di serenità sei bravo.

Sono salito sul quel palco, ho provato a dire qualcosa di semplice e sensato dopo una lunga, lunghissima giornata di prevalentemente nulla.

Una cosa è certa, sicuramente la nuova corrente degli #apolidem ha già fatto qualche adepto (-;

 

Questo il testo per intero che avevo abbozzato. Sotto il video:

Pierluigi io vengo dalla politicamente lontana Verona,  sono venuto qui oggi con diversi interrogativi e rischio di tornare a casa più smarrito di prima

A sentire tutti questi interventi mi pare che stiamo tutti un po’ sulla luna.

In molti dicono che ora la linea è chiara. Io ammetto qui davanti a tutti voi i miei limiti ma la linea non l’ho proprio colta

Tra i massimi sistemi del paese, del mondo intero e i grandi principi mi sono perso cosa facciamo domani mattina

Cosa andiamo a raccontare ai militanti e ai simpatizzanti (sempre meno a dir la verità) domani mattina?

Chi ci segue, ma non frequenta il partito, ha ormai chiaramente colto che siamo in campagna elettorale

Non certo per qualche nuova folgorante campagna di comunicazione del nostro partito, ma semplicemente, perché abbiamo ricominciato a boccheggiare e lo facciamo chiaramente trapelare attraverso ogni media.

Primarie si, primarie no, matrimoni omosessuali e matrimoni politici di ogni genere e tipo, con l’udc si ma non troppo, con sel anche ma solo dopo aver finito con l’udc e che non abbiamo ancora iniziato a metterci in mezzo i radicali.

Ecco..

Io vorrei, no, non vorrei, voglio, un partito per cui debba smettermi di imbarazzarmi

Non voglio che il mio partito discuta più di diritti, non voglio più perderci un minuto soltanto

Questo partito sta da una parte chiara, ed è la parte della comunità dei democratici, che non è, certamente, quella dell’onorevole Fioroni

Non voglio nemmeno che il partito parli ancora di primarie. Chiaro, è uno strumento con dei limiti, ma questo non è il tempo per discuterne

Le primarie sono incise nel DNA di questo partito, e non ci sarà un Franceschini qualunque che c’è le toglierà

E non raccontiamoci che abbiamo la necessità di attendere le future-prossime-remote leggi elettorali per decidere.

In qualsiasi legge elettorale ci saranno primarie; e dovranno essere per il parlamento e per la leadership

Vorrei infine ricordarvi una cosa che forse alle volte vi capita di dimenticare: voi, seduti su quel tavolo, e seduti sui tavoli del partito, non siete i proprietari di questa organizzazione, siete solo i detentori temporanei dell’onere di guidarlo

La proprietà rimane e rimarrà alla comunità dei democratici, ai sostenitori di questo partito e ai suoi elettori, attuali e futuri.

Da un po’ di tempo a questa parte, mi capita, mio malgrado, di sentirmi parte di una nuova corrente del PD, quella degli Apolidem, democratici in cerca di speranza.
Ecco vorrei abbandonarla velocemente per poter sentirmi a tutto tondo democratico e basta.

 

  

Andiam, andiam, andiam all’assemblea..

Andiam, andiam, andiam all’assemblea..

Domani si terrà l’assemblea nazionale del Partito Democratico e io, in qualità di eletto durante le primarie del 2009, ci andrò con la mia piccola bibliografia di riferimenti per un PD contemporaneo.

Qualche giorno fa ho ricevuto dagli uffici della segreteria nazionale la lettera della convocazione firmata Rosy Bindi di cui riporto in seguito un estratto.

..
Il nuovo calendario degli impegni parlamentari rende impossibile, come avevamo previsto, iniziare i
nostri lavori nel pomeriggio di venerdì.
L’Assemblea è convocata per approfondire l’esame della situazione politica in Italia e in Europa, il
confronto sulla riforma della legge elettorale e avviare la definizione dei punti programmatici per
l’alternativa che il Pd intende presentare al Paese. In questa occasione adotteremo anche il documento
elaborato dal Comitato diritti del Pd.
Confido nella vostra partecipazione e nel contributo di idee e proposte che ciascuno di voi saprà
esprimere anche in questa occasione.
..

Italia, Europa e massimi sistemi, tutto a misura di Massimi dirigenti appunto, anche per la fragorosa dimenticanza di un piccolo particolare: primarie, aperte, per la leadership e per i parlamentari!

Andrò a questa assemblea notevolmente incazzato, ma prenderò fiato, conterò fino a dieci e cercherò di fare la mia piccola parte perchè si approvino gli ordini del giorno: primarie per i parlamentari , limite al numero dei mandati in parlamento , primarie per il candidato premier

Ps: i maligni, approposito della mia bibliografia di riferimento, rileveranno una certa difficoltà di interazione tra i riferimenti stessi. Purtroppo è vero, ma risponderei dicendo che preferisco la schietta contrapposizione piuttosto che la serenità disarmante di coloro che si sono rassegnati al nulla.