Il Partito Democratico a Verona (1/3)

Come molti di voi sapranno, il grande giorno del PD (14 Ottobre) si avvicina, in questa data ogni cittadino italiano dai 16 anni in su e ogni straniero regolare, comunitario e non, potrà recarsi al voto nel suo collegio di residenza per eleggere il Segretario nazionale del PD, i delegati all’Assemblea Costituente Nazionale, il Segretario regionale del PD e i delegati all’Assemblea Costituente Regionale del PD.Bisogna innanzitutto dipanare ogni dubbio: quello che avverrà il 14 Ottobre non è una primaria, non si eleggerà il candidato premier del centro sinistra, ma sarà invece una sorta di grande congresso costituente aperto a tutti dove, ribadisco, si eleggerà il Segretario di un partito, il Partito Democratico.
Anche per questo motivo, al momento del voto sarà chiesto un minimo contributo (3 euro per gli under 25, 5 euro per gli over 25) che in qualche modo simboleggerà un’adesione al progetto (non al partito) del Partito Democratico. Per questo motivo è importante chiarire da subito che l’affluenza non sarà mai come quella delle primarie che hanno eletto Prodi, perché, appunto, quelle erano primarie e coinvolgevano tutti gli elettori dell’Unione.I candidati alla segreteria nazionale saranno sei, Mario Adinolfi, Rosy Bindi, Jacopo Gavazzoli Schettini, Piergiorgio Gawronski, Enrico Letta e Walter Veltroni; ad ognuno di questi sono associate delle liste con dei nomi alternati uomo-donna, può esserci una lista per un singolo candidato, oppure più di una; il trend nazionale, che può variare in ogni singola realtà locale, prevede attualmente tre liste in supporto a Veltroni e una lista per ognuno degl’altri 5 candidati.

Le liste saranno bloccate, quindi non si mette alcuna croce su alcuna persona, ma solo sulla lista a cui appartiene. Questo passaggio, molto criticato, è giustificato dall’esigenza di spingere all’elezione personalità nuove, quindi vincolando la presenza al vertice delle liste di giovani, donne e nuovi soggetti esterni agli attuali schieramenti politici.

Ogni lista sarà composta di un numero di persone pari al numero di delegati che l’intero collegio eleggerà, il calcolo per arrivare a questo numero è sufficientemente complicato perché io non lo tratti, ma ad ogni modo è influenzato dall’estensione del collegio e dai trend elettivi.
Nella provincia di Verona sono presenti sette collegi: Verona 1, Verona 2, Bussolengo, San Martino Buon Albergo, San Giovanni Lupatoto, Villafranca e Legnago.
Verona1 eleggerà 5 delegati all’assemblea costituente nazionale e 10 a quella regionale, Verona2 5 alla nazionale e 11 alla regionale, Bussolegno, San Martino Buon Albergo e Legnago 4 al nazionale e 8 al regionale, San Giovanni Lupatoto e Villafranca 4 al nazionale e 7 al regionale. Nella totalità la provincia di Verona eleggerà 30 delegati all’assemblea nazionale e 59 delegati all’assemblea regionale.

Ogni persona, ogni gruppo, è libero di presentare una lista in appoggio ad uno dei candidati nazionali, se è in grado di raccogliere 100 firme entro il 21 Settembre nel collegio dove intende presentarsi e se, ovviamente, ha il consenso del candidato alla segreteria nazionale che intende appoggiare.

Da quanto emerge ad oggi nel panorama veronese, dovrebbero presentarsi cinque liste per l’Assemblea Nazionale, tre in appoggio a Veltroni, una in appoggio alla Bindi e una in appoggio a Letta.
Per quanto riguarda la situazione regionale è tutto ancora abbastanza in alto mare non essendo stata avanzate ancora nessuna candidatura ufficiale alla segreteria (termine ultimo: 21 Settembre).

Ognuna di queste ha delle caratteristiche proprie e metodologie diverse per identificare i candidati.

Al più tardi domani la seconda parte in cui vedremo le caratteristiche delle 5 liste veronesi …

[Nel frattempo, ogni informazione in più su www.partitodemocratico.it]

Il Partito Democratico a Verona
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3